La sirena dell’ISA ha squarciato il silenzio culturale di Villa

 

Un mese di forti emozioni quello appena trascorso. Si è cominciato il 10 marzo con “PUNTO GaMma”: sulle scalette dell’EXISA, Rosaria Straffalaci, con la sua arte, ha dato il via al processo di rigenerazione di una parte dei luoghi interessati al laboratorio ELAB1” rigenerazione urbana e umana”, a cura di CENIDIA, che vede protagonista il rione Immacolata (u riuni) e la sua ex fabbrica di sedie.

55 metri di “tela” sulla quale, giorno dopo giorno, la Straffalaci, con un potente uso del colore, ha generato contaminazioni con altri artisti e creativi.

La prima è stata l’artista sarda Pietrina Atzori che ha creato, lungo tutta l’opera murale, una sorta di linea del tempo riallacciando, con le sue “trame”, i fili della memoria per risvelare l’identità del luogo.

Anche artisti villesi, come Rocco Caricato e Nino Romano, sono intervenuti sull’opera della Straffalaci, e il creativo poliedrico Tonino Cassalia ha contribuito con vere e proprie installazioni su tutta l’area delle scalette.

Prezioso il contributo del maestro Cosimo Giorgio Schepis che, risucchiato nel vortice di colore della Straffalaci, ha così donato la sua arte a tutta la città.

La “forza del bello” ha coinvolto tutto il rione, e non solo: decine di persone hanno dato il loro contributo partecipando attivamente all’incursione d’arte.

Il 21 marzo la sirena dell’ISA ha squarciato il silenzio culturale di Villa in un’atmosfera di totale stupore e meraviglia, all’interno di un altro luogo con forte identità e memoria, la filanda Cogliandro. Le artiste Rosaria Straffalaci e Pietrina Atzoni, con la performance AEQUA NOX, hanno rotto il muro dello spazio e del tempo portando gli spettatori in una dimensione surreale. Negli spazi in cui, fino alla prima metà del secolo scorso, avveniva la filatura del baco da seta, hanno entusiasmato il pubblico con la delicatezza della loro esecuzione, la raffinatezza dei costumi e del trucco, e la forza espressiva delle scelte sonore.

Due momenti straordinari che segnano il cammino che Cenidia sta percorrendo da un anno esatto per il “ritrovamento”: era infatti il 1° aprile dello scorso anno quando, dall’incontro “Spaesati” con Enzo Greco, Barbara Lottero e Mauro Francesco Minervino, scaturivano le indicazioni del “sentiero percorribile”.

L’arte squarcia il muro dell’oblio e, grazie a questo squarcio, un gruppo di persone si è ritrovato e ha creato belle opportunità per esprimere energia positiva condivisa.

Un grazie speciale a Rosaria e Pietrina che, con la loro arte, hanno creato momenti di assoluto incanto.

Grazie ai proprietari della “Filanda Cogliandro”, per l’ospitalità in questo sito di archeologia industriale.

Grazie al Teatro Primo: Christian Maria Parisi, Silvana Luppino e Guillermo Laurin.

Grazie al maestro Cosimo Giorgio Schepis.

Grazie agli artisti Rocco Caricato, Simona Sottilaro e Nino Romano.

Grazie alla dott.ssa Maria Antonietta Mamone, storica dell’arte, per le sue parole importanti e autorevoli.

Grazie a Enzo De Leo per il make up e a Tonino Cassalia per l’allestimento scenico.

Grazie a Nino Cannatà per i preziosi suggerimenti.

Grazie a Francesco Polimeni, Osvaldo La Motta e Davide Di Gregorio per l’amichevole supporto.

Grazie agli amici Paola Brillante, Maria Franco, Bruno Corigliano, Francesco Germanò, Michele Cama, Antonio Verduci, Nino Richichi, Bruna Calato, Roberta Lo Cicero, Enzo Filangeri, Laura Cassone, Marina Enrico, Daniela Pacchieri, Nino Cogliandro, Benedetta Genovese, Andrea Catalano.

Grazie all’Amministrazione Comunale per il patrocinio gratuito.

Grazie a tutte le aziende che hanno contribuito: Caffè Garibaldi, Hotel La Conca, Agenzia Viaggi Ombelico del Mondo, Costa Viola bus, Gelateria Zanzibar Scilla, Profumeria Caminiti.

Un grazie di cuore a tutti gli abitanti del rione Immacolata per il loro affetto.